Pubblicazioni dei Professori
Luis Jorge GONZÁLEZ, Coaching e Spiritualità. Potenziare l'ottimismo, Ediciones Duruelo, Mexico 2018.
L'Autore, partendo dall'analisi del «doloroso pessimismo contemporaneo» segnato dall'abitudine di lamentarsi, propone il percorso del coaching cognitivo, passando dal counseling spirituale per giungere all'ottimismo alimentato dalla speranza. Egli afferma che «l’atteggiamento di speranza è una tendenza fondamentale della vita. Grazie al suo stimolo, la vita cerca i beni e i valori che le permettono di conservarsi. In questo senso, la speranza rappresenta il motore della vita e della storia. L’ottimismo della speranza possiede, fra le altre, una caratteristica che la trasforma nell’antidoto migliore contro la micidiale abitudine di lamentarsi. Invece di negarli, affronta i malanni di cui gli uomini e le donne dei nostri giorni si lamentano continuamente. La speranza, infatti, entra sulla scena della nostra esistenza soprattutto quando incontriamo sulla nostra strada problemi e difficoltà. Purtroppo, di fronte a questi ostacoli, preferiamo lamentarci invece di affrontarli e superarli con la forza della speranza. Questo atteggiamento positivo, che è parte del nostro vivere, soggiace nelle profondità del nostro essere come una sorgente inesauribile ma sotterranea. A motivo della sua presenza nascosta, la speranza richiede la decisione della libertà personale per poterei offrire la sua energia. Esige che scaviamo nel nostro intimo una specie di pozzo per permetterle di fluire e d’irrigare il nostro pensare, sentire e attuare. Sono proprio convinto che questo lasciarsi inondare dalla speranza è uno sforzo della libertà. Risultano perciò poco efficaci i consigli, le raccomandazioni e le esortazioni. A volte, certo, sembrano effettivi poiché fanno eco alla decisione che la persona ha già preso. Tuttavia, nella maggior parte dei casi si dimostrano sterili ed improduttivi. La cosa migliore è che la persona stessa tenga desto il suo proprio dinamismo interno. Spinto dalla speranza, prende coscienza delle sue possibilità, ne sceglie qualcuna, le realizza e impara così gli insegnamenti del procedimento realizzato mediante la riflessione successiva. Per suscitare l’attività interna della persona si sono dimostrati efficaci diversi metodi. Il Counseling o approccio centrato sulla persona, emerge fra tutti perché lascia effettivamente che l’individuo scavi nelle profondità del suo essere e dissotterri il tesoro delle sue possibilità e delle sue risorse. Anche il metodo e gli strumenti utilizzati dal Coaching cognitivo ne fanno una vera scuola di ottimismo. Presuppone, infatti, la speranza e la suscita senza nominarla. Ottiene, infine, i frutti positivi di questo atteggiamento con i suoi consueti benefici per la persona, per i gruppi, per la società e per l’umanità».
Lukasz STRZYŻ-STEINERT, Israel als UrgeheImnis Gottes?, Echter Verlag, Regensburg 2018.
Erich Przywara SJ (1889-1972) gehört zu den wichtigsten und innovativsten katholischen Denkern der Zwischen- und Nachkriegszeit. Diese Studie widmet sich Przywaras Beschäftigung mit dem Thema Israel in seiner biblischen als auch zeitgenössischen Dimension. In Anlehnung an die analogische Grundstruktur seines Denkens wird Israel als durchgängiges Motiv für Przywaras Religionsphilosophie und Theologie aufgezeigt. Seine Ansichten über die dynamische Einheit von Altem und Neuem Bund als Mitte des Christlichen sowie über das Miteinander von Judentum und Christentum im Lauf der Geschichte regen zum Weiterdenken oder zum Widerspruch an. Auf diese Weise leistet die vorliegende Arbeit einen Beitrag zur Vertiefung der theologischen Reflexion über das christlich-jüdische Verhältnis.
Eulogio PACHO, Cántico espiritual de S. Juan de la Cruz. Último comentario, Grupo editorial Fonte, Burgos 2018.
Libro postumo di P. Eulogio Pacho per approfondire l’opera di San Giovanni della Croce e un giusto omaggio alla figura dello studioso ed esperto di San Giovanni della Croce, venuto a mancare alcuni mesi fa (1926-2018). P. Eulogio Pacho è rituenuto tra i più esperti sulla figura e sull’opera di San Giovani della Croce e in questo libro traccia la traiettoria della vita spirituale, così come la “canta” nel suo poema il Mistico Dottore carmelitano. Si tratta – come afferma nell'Introduzione P. Ciro García, che ha contribuito al completamento della pubblicazione dell'Opera – di un commentario postumo, ma è certamente un’opera che rappresenta una novità che colma una lacuna nell’ambito degli studi sul Cantico.
Cántico espiritual – poema y comentario – es la obra cumbre, la más leída y la más trabajada por san Juan de la Cruz. Poéticamente constituye la cima de la lírica religiosa universal. Eulogio Pacho, teniendo en cuenta esta singularidad, nos ha dejado su último comentario inédito con una importante novedad: el desarrollo de las estrofas ajustándolo al desarrollo del itinerario espiritual. Ya lo intentó el místico doctor en su comentario al Cántico B, pero sin lograrlo plenamente. Esto es lo que se propone hacer – “en su nombre” – nuestro especialista en san Juan de la Cruz, disponiendo el orden de las estrofas de acuerdo al desarrollo progresivo de la vida espiritual. Su comentario adquiere así un valor didáctico y pedagógico, que complementa el valor poético de las 40 estrofas de Cántico.
Emilio MARTÍNEZ, Entro en ti para transformarte en Mi. Patrimonio esperitual de la Madre Julia Navarrete Guerrero, Ciudad de México 2018.
Bien podemos aplicar este dicho de san Juan de la Cruz: «Siempre el Señor descubrió los tesoros de su sabiduría y espíritu a los mortales; más ahora que la malicia va descubriendo más su cara, mucho más los descubre» a la vida de la Madre Julia Navarrete, cuya espiritualidad nos proponemos exponer, con temor y temblor, en las páginas que siguen. Como en la segunda mitad del siglo XVI, cuando el Santo doctor carmelita escribía estas páginas, también hoy la malicia sigue descubriendo su cara, ofreciendo a creyentes y no creyentes caminos fáciles de supuesta realización personal, que terminan siendo jaulas en las que el ser humano encierra tristemente sus potencialidades, renunciado a los horizontes divinos a cambio de unas pocas migajas de supuesta y engañosa felicidad meramente humana, en el sentido más pobre del término.
Con obras y palabras, Dios sigue tendiendo hilos de misericordia (cf. Os 11) capaces de envolver al hombre en la potencia de su amor verdadero, fuente de auténtica realizción, de promoción de los valores de la persona, de felicidad plena y absoluta, tal como es posible en este mundo, con cruz y contradicciones, como promesa de una plenitud celeste que no excluye sino incluye, de qué manera, la construcción de una sociedad más justa y equitativa en este nuestro mundo visible.
La palabra de Dios, en ocasiones, sigue haciéndose carne, en figuras que, decididas a convertirse a través del seguimiento de Cristo, nuestro modelo, en revelación de la voluntad divina para la humanidad, abandonan todo proyecto personal con absoluta humildad y disponibilidad al plan divino, para ser portavoces de la teología mística, «que se sabe por amor, en que no solamente se saben [las verdades divinas], mas juntamente se gustan» (CB, pról., 3). Es este el caso de la venerable Madre Julia Navarrete, fundadora de las Misioneras Hijas de la Purísima Virgen María.
Podría haber sido la suya - y no hubiera dejado de ser valiosa - la historia de una creyente más, una buena y fiel cristiana. Incluso la de una persona comprometida de manera particular en la evangelización, la promoción del hombre y la mujer de su tiempo.
Sin embargo, como ocurre en todos aquellos que son tocados por la gracia de la experiencia mística, la Madre Julia fue llamada a seguir un camino diverso, más fructífero para la Iglesia y la humanidad. Ella misma confiesa: «hice mi primera comunión a los 7 años, pero no me acuerdo haber tenido especial devoción y, aunque en casa reinaba un espíritu cristiano y mi madre era piadosa, mi padre era algo reacio a las prácticas religiosas, que no prohibía sin embargo, y nos educaba cristianamente; pero no salíamos de lo ordinario. Lo que debe hacer el cristiano».
Bonifacio HONINGS, Catechesi della morale cristiana, Edizioni OCD, Roma 2018.
P. Bonifacio Honings, OCD, ha recentemente pubblicato l’opera, che egli definisce «manuale catechetico», dal titolo Catechesi della morale cristiana, un cofanetto con tre volumi: Semi di verità; Vie di carità e Fonti di vita.
P. Honings non ha inteso pubblicare l’«ennesimo manuale di teologia morale cioè di una dottrina del bene da fare e del male da evitare, ma di un insegnamento della sequela della via di Cristo e partecipazione della vita in Cristo».
Citando il Catechismo della Chiesa Cattolica, p. Honings afferma che i suoi tre volumi intendono offrire «una catechesi dello Spirito Santo, Maestro interiore della vita secondo Cristo, dolce ospite e amico che ispira, conduce, corregge e fortifica questa vita; una catechesi della grazia, poiché è per grazia che siamo salvati ed è ancora per grazia che le nostre opere possono portare frutto per la vita eterna; una catechesi delle beatitudini, infatti la via di Cristo è riassunta nelle beatitudini, il solo cammino verso la felicita eterna, cui aspira il cuore dell'uomo; una catechesi del peccato e del perdono poiché, se non si riconosce peccatore, l'uomo non può conoscere la verità su se stesso, condizione del retto agire e, senza l'offerta del perdono, non potrebbe sopportare tale verità; una catechesi delle virtù umane, che conduce a cogliere la bellezza e l'attrattiva delle rette disposizioni per il bene; una catechesi delle virtù cristiane, della fede, della speranza e della carità, che si ispira al sublime esempio dei santi; una catechesi del duplice comandamento della carità sviluppato nel Decalogo; una catechesi ecclesiale, perché è nei molteplici scambi dei “beni spirituali”, nella “comunione dei santi” che la vita cristiana può crescere, svilupparsi, comunicarsi» [CCC 1697].
È una catechesi della morale cristiana concepita per «trasmettere la gioia del Vangelo, non solo al seguace della via di Cristo, ma anche a ogni uomo di buona volontà e persino a tutta l'umanità». Si evita, così, «il rischio di una tristezza che chiude in un individualismo consumistico e causa una meschina povertà interiore». La scelta della via di una tale vita spirituale consiste «nella sequela della via di Cristo, che è partecipazione alla vita in Cristo».
Motivo ispiratore dell’Opera, afferma p. Honings, è l’invito di papa Francesco a mettere in atto «una nuova tappa evangelica come rimedio alle conseguenze negative che corrono anche molti cristiani in contrasto con la dignità di persona e il desiderio di Dio». L’Autore fa sue e ricorda al lettore le parole dell’enciclica Evangelii gaudium: «Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: “Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, pero sono qui un'altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te, riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici”» [EG 3].