SS1031 Dionigi Areopagita e la teologia sapienziale della Chiesa

Docente: Prof. François-Marie LÉTHEL

 

Giustificazione

Nell’ambiente della patristica greca, il Corpus Dionysiacum occupa un posto molto importante. Scritto alla fine del V secolo (o all’inizio del VI), è l’opera d’un “santo sconosciuto”, che era indubbiamente «uno spirito superiore» (Santa Edith Stein). Dionigi Areopagita (o Pseudo-Dionigi) è sicuramente il Padre orientale che ha maggiormente influenzato l’Occidente, sia al livello della vita spirituale, sia al livello del pensiero speculativo, e anche dell’arte. Dal punto di vista ecumenico, Dionigi è un ponte tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse.

Obiettivi

Lo scopo principale di questo seminario è la riscoperta e la riabilitazione di Dionigi, spesso ingiustamente criticato e sospettato oggi, interpretando la sua opera alla luce dei grandi santi che si sono ispirati a lui, privilegiando san Tommaso (sul versante speculativo) e san Giovanni della Croce (sul versante mistico e simbolico). Lo strumento teologico essenziale sarà sempre il “prisma” della teologia dei santi, cioè la complementarità tra Padri, Dottori e Mistici.

Contenuti

Con la stessa parola teologia, che significa essenzialmente la Sacra Scrittura come Parola di Dio, Dionigi distingue chiaramente tre polarità dell’interpretazione ecclesiale della Scrittura: la Teologia Mistica, la Teologia Simbolica e la Teologia Noetica (cioè Intellettuale o Speculativa). Questa distinzione è illuminante (più che la classica distinzione tra teologia e spiritualità) è molto preziosa per riaprire oggi il campo della teologia all’ineffabile esperienza mistica e alla sua espressione privilegiata nella simbolica biblica e sacramentale (cf. S. Giovanni della Croce), nella sua complementarità con la teologia accademica (cf. S. Tommaso).  È una chiave universale che permette di considerare i Mistici come autentici teologi. Per Dionigi, Dio si rivela in Cristo Gesù principalmente come Bontà, Bellezza, Amore. Partendo dall’agapè biblica, la sua teologia dell’Amore purifica, integra e trasfigura la grande tematica platonica dell’eros, cioè dell’amore innamorato che ha come oggetto proprio la Bellezza e che esprime l’unione con Dio attraverso la simbolica sponsale. Riassumendo il pensiero di Dionigi, che attribuisce l’eros a Dio stesso,  Benedetto XVI scrive:  «L’eros di Dio per l’uomo è totalmente agapè» (Deus Caritas est, n. 9 e 10). La stessa teologia dell’eros si ritrova nell’interpretazione cristologica del Cantico dei Cantici, fondamentale negli scritti dei Mistici ed eminentemente in san Giovanni della Croce.

Metodo

Dopo le prime ore di presentazione dell’argomento, tutto il lavoro del seminario si svolgerà direttamente sul testo di Dionigi (nella traduzione italiana, sempre confrontata con l’originale greco), con un riferimento privilegiato alle interpretazioni di san Tommaso e di san Giovanni della Croce.

Bibliografia

  • DIONIGI AREOPAGITA, Tutte le Opere, (Milano, 2009, ed Bompiani, trad. ital. con testo greco a fronte. L’Introduzione e il “Saggio integrativo” sono molto discutibili).
  • TOMMASO D’AQUINO, Somma Teologica, (ed informatica gratuita con testo latino a fronte).
  • THOMAE AQUINATIS, In librum Beati Dionysii De Divinis Nominibus expositio, Marietti, Torino 1950.
  • GIOVANNI DELLA CROCE, Opere Complete, (Milano, 2001, ed. San Paolo).