Calendario:
1-5 marzo 2026 (II settimana di Quaresima)
Orario delle conferenze: 17.30-19.30
Domenica 1:
– Introduzione
– Prolusione inaugurale: Nicolas Steeves, SJ, Pontificia Università Gregoriana
Lunedì 2:
– Luigi Maria Epicoco, Pontificia Facoltà Teresianum
– Rappresentazione teatrale nella cappella maggiore del Teresianum di Gran Teatro Bernini di Francesco D’Alfonso (Coordinatore dell’area Alta formazione artistica, musicale e coreutica – Vicariato di Roma)
Martedì 3:
– Chiara Bordino, Università della Tuscia – Ministero degli Affari Esteri
– Lisa Giombini, Università Roma Tre
Mercoledì 4:
– Iain Matthews, OCD, Pontificia Facoltà Teresianum
– Emilio Martínez, OCD, Pontificia Facoltà Teresianum
Giovedì 5:
– Giuseppe Lorizio, Pontificia Università Lateranense
– Americo Miranda, Comunità Sant’Egidio
«Comprendere le metafore aiuta a rendere il pensiero agile, intuitivo, flessibile, acuto.
Chi ha immaginazione non si irrigidisce, ha il senso dell’umorismo,
gode sempre della dolcezza della misericordia
e della libertà interiore» (Francesco, Viva la poesia!)
Non deve stupire che un sommo pontefice abbia riferito queste parole: è, del resto, il vicario di Cristo, di Colui in cui noi cristiani crediamo e che secondo le Scritture chiamiamo col nome stesso di «Immagine» (2Cor 4,4; Col 1,15; Sap 7,26). Si comprende bene come questo fondamento immaginale abbia avuto implicazioni immense non soltanto nella nostra fede, ma nell’intera storia dell’umanità. Da una parte, guardando al passato, assistiamo alla rigogliosa teologia dell’icona che contraddistingue il nostro credo, è che stata sancita dalla Chiesa più e più volte contre le ricorrenti ondate di purismi antifigurativi: «Atei o credenti, se siamo sfuggiti alla celebrazione calligrafica di Dio in stile islamico, lo dobbiamo a quei “bizantini” che, è stato detto con leggerezza, discutevano del sesso degli angeli. Grazie alla loro sottigliezza, la fiamma dell’ascetismo non ha bruciato l’Occidente» (R. Debray, Vita e morte dell’immagine). Dall’altra, guardando al futuro, come tenaci immaginatori di Cristo avremmo molto da riflettere al riguardo di quell’«“impero dei sensi”, proprio quello aperto dall’estetica moderna, in cui si è ormai tecnologicamente consumata ogni distinzione tra visibile e invisibile, in cui tutto può e deve essere visto, e, sostituito blasfemicamente Dio con Hollywood e internet, l’immagine è divenuta metastasi del mondo come panvisibilità» (L. Russo, Vedere l’invisibile. Nicea e lo statuto dell’Immagine). Infine, guardando al presente, sappiamo che siamo tutti chiamati a riconoscere quel Dio che abita «una luce inaccessibile» (1Tm 6,16) nei poveri «invisibili» lungo le nostre strade (Mt 25), «affinché diventiamo tutti immagine del Cristo e della sua misericordia verso i più deboli» (cf. Leone XIV, Dilexi te; Rm 8,29).
Sono questi solo alcuni degli spunti di una “spiritualità dell’immagine” che rimane un orizzonte immenso di esplorazione per la nostra riflessione teologica e per la nostra chiamata alla santità, orizzonte da contemplare – come tenteremo di fare nel susseguirsi delle giornate e dei relatori – secondo variegate angolature: quella dell’integrazione dell’immaginazione in una teologia sapienziale; quella della pastorale della carità e dell’evangelizzazione; quella della storia dell’arte (è incluso nel programma anche un godibilissimo spettacolo teatrale sull’estasi di Teresa del Bernini) e della filosofia; nonché infine quella carmelitana: «La memoria delle immagini non potrà non far progredire l’anima, perché è associata all’amore di chi è raffigurato», afferma il santo poeta Giovanni della Croce (3Subída 15,2), riecheggiando le parole dello stesso Gesù a Teresa d’Avila, in riferimento a certe belle immagini da custodire: «non lasciare nulla di ciò che può svegliarti all’amore!» (Relación 30). Ci permettiamo di ripetere questo stesso invito a tutti coloro che vorranno partecipare alla nostra 67° Settimana di Spiritualità!
È possibile, per chi venisse da fuori Roma, prenotarsi presso la foresteria del Teresianum con possibilità di vitto e alloggio, fino a esaurimento posti (compilando questo form). Le conferenze non verrano trasmesse in streaming.






