Pubblicato un nuovo numero della rivista Teresianum

È disponibile da ora il numero 1/2019 della Rivista Teresianum, espressione della Pontificia Facoltà Teologica e del Pontificio Istituto di Spiritualità “Teresianum”. 

Storia 

Settant’anni fa, la rivista Ephemerides Carmeliticae fu fondata per promuovere una riflessione approfondita sulla vita e sulla dottrina del Carmelo in seno alla Facoltà di Teologia dei santi Teresa di Gesù e Giovanni della Croce, che diverrà “Pontificia” nel 1963 e che prenderà il nome “Teresianum” a partire dal 1982, in occasione del quarto centenario della morte di Teresa. Nello stesso tempo, la rivista adottò il nome Teresianum, rimasto identico fino ad oggi. In un contesto teologico e culturale assai diverso, la nostra missione rimane ancora quella di manifestare le potenzialità teologiche, particolarmente degli autori carmelitani.  

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https://www.brepolsonline.net/toc/ter/2019/70/1
https://www.edizioniocd.it/riviste/teresianum-70-1-2019   


Presentazione

Questo numero della rivista Teresianum presenta otto contributi scritti da quattro donne e quattro uomini. I cinque studi carmelitani qui presentati sono dedicati a tre donne e sante: due contributi su Teresa d’Avila, uno su Maria Maddalena de’ Pazzi e due su Edith Stein. 
Il primo dei due articoli su Teresa d’Avila concerne l’approfondimento sulle fonti teresiane.
Jo Robson del Carmelo di Ware in Inghilterra continua con il titolo «Teresa of Avila and the Letters of Saint Jerome. Simple Encouragement or Substantial Influence?» (9-46) la sua ricerca sulla presenza e l’influsso di Girolamo nella vita e nell’opera teresiana. L’autrice argomenta sull’idea che le lettere di Girolamo abbiano esercitato un influsso considerevole non solo prima dell’entrata di Teresa al monastero dell’Incarnazione, ma anche nella sua concezione di vita consacrata, influenza che tuttavia la lascia libera rispetto a certe insistenze ascetiche di Girolamo.

Il secondo testo, di Facundo Sebastián Macías, si interessa alla generazione immediatamente dopo Teresa e più particolarmente a una famosa biografia dell’inizio del ’600 con il titolo «Delatando el yo en el otro. Tomás Sánchez Dávila y su compuesto eremítico-misional en la Vida, Virtvdes y Milagros de la Bienaventvrada Virgen Teresa de Iesvs (1606)» (47-77). Si cerca di mostrare come la preoccupazione eremitica-missionaria sia presente nella rilettura della vita e opera di Teresa proposta da Sánchez Dávila.

Con lo studio di Chiara Vasciaveo su Maria Maddalena de’ Pazzi cambiamo Paese, ma non il periodo. «Il commento al Cantico del domenicano Capocchi nel vissuto spirituale di santa Maria Maddalena de’ Pazzi» (79-106) offre, a partire da un accesso privilegiato a numerosi manoscritti inediti, un chiarimento storico sull’influsso che la predicazione del domenicano Capocchi ha potuto avere nel vissuto maddaleniano, in particolare riguardo alla centralità dell’essere figli e figlie di Dio nella vita spirituale.
Questi studi storici sono seguiti da due testi dedicati alle opere che Edith Stein ha scritto negli ultimi anni della sua vita nel Carmelo di Echt, cioè il suo saggio sulla teologia simbolica dello Pseudo-Dionigi e la Scientia Crucis scritta in occasione del quarto centenario della nascita di Giovanni della Croce.

Maria Aracoeli Beroch nel suo articolo «El yo steiniano en Ciencia de la Cruz» (107-136) si concentra sui passi antropologici dell’opera nei quali Stein propone un’interpretazione e un ampliamento dei testi sanjuanisti. Il concetto dell’io e in particolare la sua “mobilità” e libertà nello “spazio” interiore arricchisce la spiritualità carmelitana di Giovanni e di Teresa con un’antropologia che si impegna per stabilire un ponte tra filosofia medievale e fenomenologia.

Nicoletta Ghigi presenta il suo articolo «L’ordine della conoscenza di Dionigi e le possibilità dell’immaginazione secondo Edith Stein» (137-154). Ripercorrendo con Stein la sua ricostituzione della teologia simbolica di Dionigi, l’autrice descrive la conoscenza di Dio simbolica, cioè mediata da immagini, secondo varie modalità: naturale, di fede e per esperienza mistica.

Seguono tre contributi di professori ordinari della nostra Facoltà, tra i quali i primi due sono inseriti in una sezione dedicata a studi teologici. In primo luogo, presentiamo quello dell’attuale preside Denis Chardonnens su «“Dio è luce” (1Gv 1,5). Il mistero di Dio Trinità, verità e vita» (155-193). La ricerca prosegue un articolo già pubblicato sulla semplicità di Dio Trinità (2017/1, 7-47) e approfondisce in particolare il collegamento tra l’affermazione giovannea, che identifica Dio e la luce, e gli attributi divini della verità e della vita, esplorando anche le conseguenze per il cammino di fede.

Il contributo di Francesco Romano si intitola «Riflessioni sul can. 668 §§1-5. Testamento e rinuncia ai beni, due istituti giuridici a confronto con il voto di povertà dei religiosi» (195-238). La difficoltà nell’interpretazione del canone esaminato risiede nel fatto che si riferisce a situazioni da distinguere secondo la “natura” diversa degli istituti. In particolare, il voto di povertà radicale di alcuni istituti non è compatibile con il testamento del quale si parla nel §1, perché il voto di questi istituti esclude ogni proprietà della quale si potrebbe disporre in un testamento, cosicché si parla piuttosto di una rinuncia ai beni.

Last but not least si trova la prolusione di Innocent Hakizimana Ndimubanzi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2018-19, tenuta il 15 ottobre 2018, nella nostra Pontificia Facoltà sul tema «La fede come fondamento dell’esperienza spirituale. Approccio antropologico teologico» (239-260). In un contesto che valorizza e quantifica l’efficienza, l’esperienza spirituale si descrive a partire dall’esperienza del dono sia a livello sociale sia nella fede in Gesù Cristo che si dona, suscitando così una risposta di riconoscenza e di ringraziamento. Anticipo, inoltre, che il prossimo numero proporrà i contributi del convegno sulla memoria in Giovanni della Croce che si celebrerà al Teresianum dall’8 al 10 maggio 2019.

 


Contenuti 

È possibile visualizzare gli abstract dei singoli articoli e contenuti con un click sul contenuto di interesse.

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